Stammlager IX A Ziegenhain 

     
Eccolo, il lager di Ziegenhain. La vita del KG (Kriegsgefangene, prigioniero di guerra) era dura, pur non trattandosi di uno dei campi di sterminio di Hitler, vere fabbriche della morte. Ziegenhain era nato nel 1939 per rinchiudere i soldati polacchi e francesi. Nel'41 i KG francesi erano 32.000 su 35.000.

Il prigioniero Mitterrand

Settembre '40: nel lager arrivò François Mitterrand. Il futuro presidente della Repubblica Francese evase il 3.3.41, ma fu preso dopo 22 giorni a soli 10 km dalla frontiera svizzera.        Il 28.11.41 fuggì ancora, con una fuga acrobatica sul tetto delle latrine tedesche: fu preso a Metz, al confine della Francia occupata. Inviato in un diverso lager, evase e raggiunse la Francia Libera il 14.12.41.

Sopra:sergente maggiore Mitterrand, 23° Reggimento Fanteria Coloniale, KGF 27716-968, Arbeitkommando Schaala

   

     

La mappa dello Stalag IX A

La zona riservata ai tedeschi è attigua al campo principale, occupato soprattutto da francesi, che dopo la resa della Francia sono definiti internati con "diritto" a un contratto di lavoro. L'estendersi del conflitto fa arrivare arrivare KG di altre nazioni: dal 1941, dopo l'invasione dell'U.R.S.S., un settore separato da reticolati è riservato ai russi, dove nel settembre '43 sono deportati gli italiani.

     

 

Nel 1944 il lager fu bombardato per errore dagli Alleati: ai KG fu concesso di rendere onore alle vittime. La foto del funerale è del KG francese Alain Gettiaux. Le foto delle bombe sganciate su Ziegenhain sono state scattate da un B 17 americano il 25.3.1945. Nelle foto a fianco, nel riquadro in rosso, si intravede il lager.

 

 

Lavori forzati 

Nel 1944 i prigionieri dello Stalag IX A erano 50.000. Gran parte lavorava in uno dei 2000 kommando del distretto militare IX: in fabbriche di armi e munizioni, a rimuovere macerie dei bombardamenti, ai lavori agricoli.Il lager era più duro per gli sfortunati segregati nella zona separata, adibiti ai lavori forzati più pesanti. I russi che vi erano stati deportati costituirono solo un terzo dei reclusi del campo, ma i due terzi delle vittime; nella stessa zona erano gli italiani.

Uno dei cimiteri di guerra di Ziegenhain.

Seppure in una logica di discriminazione tra diversi tipi di prigionieri, lo Stalag  era duro per tutti. Ecco la testimonianza di un americano catturato  nella battaglia delle Ardenne nel dicembre '44, uno dei 1.200 portati a Ziegenhain.

"Ero un caporale, e con altri... ancora in vagoni coperti e poi a piedi, marciai fino a Ziegenhain, Stalag 9A. Il campo, non segnalato, era bersagliato dai nostri caccia. Fui fortunato, poiché con gli uomini che erano con me non fui costretto a lavorare. Non così fortunata erano molti prigionieri. Vivevamo nella sporcizia con cimici e pidocchi, razioni di meno di 600 calorie al giorno, in costruzioni non riscaldate. Come tutti gli altri persi peso, più di molti altri, le battiture erano comuni. Troppo deboli per continuare a marciare, come si faceva per giorni, si veniva lasciati dove si cadeva, al bordo stradale, per congelarsi fino alla morte o essere sparati. Piedi congelati, dissenteria e ogni malattia comune per la vita che eravamo costretti a fare, erano usuali. Io e due miei compagni, come altri, ci abbracciavamo insieme per salvarci dal congelamento. Vestiti, soprattutto scarpe e oggetti personali erano rubati. Immaginate voi stessi di aver perso la vostra libertà e di non essere più capaci di difendervi contro le atrocità di chi vi ha catturato. Costretti a riparare le ferrovie bombardate o a lavorare in fabbrica, a costruire materiale bellico che sarà usato contro i vostri compagni. Rimasi nello Stalag 9 A fino alla liberazione da parte delle truppe del Generale Patton il Venerdì Santo." 

Roy Burmeister, dal discorso del 30.5.2005 ad Ormond Beach, in http://indianamilitary.org    

"I was a corporal, and whith other..., again in boxcars and then on foot marched to Ziegenhain, Stalag 9 A. The unmarked camp was strafed by our own fighter planes. I was fortunate since I and men I was with were not forced to work. Not so lucky were most of prisoners. We lived in filth with bed bugs and lice, rations of less than 600 calories a day, in unheated buidings. I like all the others lost weight, more than For many, beatings were common. Too weak to continue on the march, wich went on for many days, you were left where you fell at the wayside to freeze to death or shot. Frozen feet, dysentery, and all the maladies common with living as we were forced to, were common. I, and two of my buddies, as did others, huddled together to keep from freezing. Clothing, especially boots and personal items were stolen. Imagine yorself, having lost your freedom, no longer able to defend against the atrocities of your captors. Being forced to repair the bombed railroads or work in a factory, to build war material to be used against your own soldiers. I remained in Stalag 9 A till liberated by General Patton's armoured troops on Good Friday."

Roy Burmeister,by speech of May 30, 2005 at Ormond Beach, in http://indianamilitary.org      

 

Primavera 1945 

La guerra in Europa è al termine.  Mussolini è catturato dai partigiani italiani e fucilato. Hitler si suicida a Berlino. Gli Alleati, avanzando in territorio tedesco, raggiungono i lager; gli americani arrivano allo Stalag IX A di Ziegenhain il 30 marzo. L'incubo è finito: milioni di uomini e nazioni intere vengono liberati dal dominio nazista. Sulle macerie dei bombardamenti si ricomincia a pensare al futuro. 

Le vere fabbriche  della morte

Solo adesso l'orrore nazista si manifesta nella sua immensità. Gli Alleati raggiungono, oltre ai campi per prigionieri di guerra, altri tipi di "campi", svelando il più infame dei crimini di Hitler.  Si tratta di veri e propri campi di sterminio, (Konzentrationlager)in cui sono stati sterminati milioni di deportati: ebrei, malati di mente, oppositori del regime, nel cupo delirio della "razza pura". Mai, nella storia, si era visto un massacro così atroce.

Disegni tratti da: Aldo Carpi, Diario di Gusen, Garzanti, Milano, 1974.

 

 

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